E' la prima volta in vita mia che faccio tre volte lo stesso sogno in una notte. Non mi è mai successo, nè quando mi dovevo sposare, o quando dovevo partorire, nemmeno per l'esame di diritto commerciale (tenuto con il prof. Castellano!): MAI!
Ma stanotte, per tre volte mi sono svegliata dallo stesso sogno, e per tutte e tre le volte ero rincuorata per aver finalmente parlato. Grande, ogni volta, la delusione, nello scoprire che solo di sogno si trattava.
Di cosa sto parlando?
Della cosa che mi fa piangere almeno due volte al giorno, che non mi tolgo dalla testa e che non riesco ad accettare.
Posto che, tutti i miei cari godono di ottima salute (e questo dovrebbe bastarmi, lo so), stiamo per cambiare casa. Abbiamo trovato chi si compra questa, che se pure con una sola camera da letto, è per me la casa più bella del mondo, e abbiamo trovato la casa da comprare.
La Casa.
Quella casa.
La casa in cui ho vissuto da bambina e che ho amato per i successivi venti anni, ma che mai potrà sostituire questa.
E' bellissima, è grandissima, ha il giardino, ma.....non è qui.
Io qui ci ho fatto il nido.
I miei piccoli hanno tutto quello che uno, da una casa, si sogna: le scuole vicine, gli amici dietro casa, il mare che si vede dalla finestra, il giardino dietro l'angolo, un bel quartiere intorno.
Nell'altra casa, invece, le scuole bisogna raggiungerle in auto, e gli amici pure, e il quartiere, seppur buono, non è questo.
In più, sia Sveva che Giuseppe, soffrono il mal d'auto.
Io so che il giorno che chiuderò questa porta per l'ultima volta mi sembrerà di essermi svegliata da un sogno.
Non ho nessun entusiasmo. Ed io, l'entusiasmo, normalmente, potrei venderlo.