Qualche giorno fa parlavo, con una mia carissima amica, di cibi biologici.
Di come lei fosse passata al biologico, di quali fossero i vantaggi, reali e non.
Dell'opportunità di indagare, come ha fatto lei, anche nel macrobiotico.
Di quali siano i reali apporti nutrizionali che un terreno coltivato secondo le tecniche biologiche o biodinamiche possa e debba avere.
Abbiamo leggiucchiato qualche suo libro, abbiamo anche riso di qualche mio tabù (ma come si fa a mangiare tofu e seitan tutta la vita?), abbiamo evitato serate imbarazzanti (ti prego non farmi la zuppa di miso domani sera!).
Visitato siti "biologici".
E alla fine tutte e due eravamo concordi sulla opportunità di passare a quella scelta.
E di quanto tutto questo fosse legato al fatto che tutte e due abbiamo una famiglia da nutrire nel miglior modo possibile.
Mi ha anche informato sull'esistenza di un Gruppo di Acquisto Solidale biologico nella nostra città.
Abbiamo deciso di fare la spesa biologica insieme.
Abbiamo anche valutato la eventualità di ridurre il consumo di carne rossa ed evitare le carni bianche non biologiche (scelta da me già sposata), considerato l'impatto ambientale, e ormonale, che le stesse hanno.
E concluso che quella di mangiare esclusivamente cibi biologici, alla fine dei conti sia una vera e propria una scelta di vita.
Ieri sera sono stata colta da una irrefrenabile voglia di pizza, mentre ero al telefono con la signorina della pizzeria, ordino due margherite per i piccoli, una crudaiola per me, e mi rendo conto in quel momento di non aver chiesto a Nicola come la volesse, così, al volo, gli urlo "Niiii', che pizza vuoiiii?".......ci pensa e fa "ai WURSTEEEEL"!