27 ottobre 2009

Capita!

Capita che un pomeriggio ti arrivi una telefonata del tutto inaspettata. Si, te lo avevano detto, ma tu, sempre positiva, e comunque distratta, te ne eri dimenticata. E allora sbatti un po' la faccia contro un muro, che, forse, non è duro come avrebbe potuto essere, e rintontita ti alzi. Ti convinci che non è tutto così oscuro come avrebbe potuto essere e cominci la tua missione: rincuorare e dar coraggio. Capita pure, però, che, comunque, si debba far da mangiare, soprattutto a quello sprovveduto che ha deciso, niente meno, di sposarti e fare dei figli con te! E allora, apri il frigo e chiami a raccolta, nell'eco asettica di un frigo pulitissimo, ma di conseguenza vuoto, una zucchina, l'ultima rimasta, un culo di provolone, latte, uova e parmigiano. Un culo pure lui.
Finalmente quel rotolo di pasta sfoglia che avevi comprato perché poteva servire, brilla di luce propria, e parti. Chiami Sveva, che quando può cucinare è la gioia fatta a bambina, e si comincia: la zucchina a rondelle, padella, olio caldo, due spicchi d'aglio e dentro la zucchina. Poi rompi tre uova, aggiungi del latte, il culo di provolone e il culo di parmigiano grattugiati, sale.
Prepari la quiche: srotoli la pasta sfoglia, ci versi dentro l'impasto di uova, latte e formaggi, aggiungi le zucchine un po' brucciacchiate, e il loro olio profumatissimo e verde. La guardi e decidi che decisamente manca qualcosa. Di pancetta o speck, neanche l'odore. E allora un classico: i pinoli tostati. Nella stessa padella delle zucchine, vagamente unta di quell'olio verde e profumato di aglio e zucchine, ci versi una manciata di pinoli e li fai tostare.
Ancora bollenti li spargi sulla quiche, che inforni e fai dorare.
E vai avanti.

20 ottobre 2009

Perdonata, per non aver commesso il fatto, Laura Ravaioli!!!

Tutto è bene, quel che finisce bene!!!
Laura mi ha risposto, abbiamo chiarito, e sono contenta così!
E mi raccomando ai commenti...che la chef ci legge!
E ora scusate, ma vado a cucinare, devo fare le mie proposte alla chef!

19 ottobre 2009

Benvenuta Laura Ravaioli!!

Care lettrici e cari lettori, sono molto onorata di poter dare il benvenuto su questo blog ad una lettrice d'eccezione: Laura Ravaioli, chef di Gambero Rosso Channel.
Sono molto contenta che mi sia venuta a trovare, che abbia apprezzato i miei piatti. Spero che abbia gradito anche il mio modo di scrivere, oltre che quello di cucinare.
Condividiamo molte cose, io e la chef Laura, l'amore per la cucina semplice, in particolare quella mediterranea. Ci piacciono i colori e i sapori tipici di quella cucina.
Solo in una cosa siamo diverse: nell'abitudine di riconoscere gli autori delle ricette pubblicate. Infatti, io non nascondo mai gli autori delle ricette alle quali mi ispiro, li cito sempre e volentieri. In fondo i blog nascono per questo: la condivisione, ma bisogna riconoscere la paternità, anzi la maternità, se me lo permettete, dell'opera. Ti è piaciuto? Lo vuoi rifare? Non ti costa nulla dire dove l'hai letto, anche se poi ci hai fatto delle piccole - minime, oserei dire - modifiche.
Sabato pomeriggio e domenica sera nella trasmissione "New Work di Laura Ravaioli" è andata in onda una ricetta pubblicata su questo blog nel febbraio del 2007: "Insalata di cous cous con peperoni e pomodori."
Non tutti ricorderanno la ricetta, ma qualcuno ricorderà il riconoscimento fatto al mio cous cous niente meno che dallo chef della BBC Ainsley Harriott, al punto che, ancora oggi la mia ricetta, a distanza di due anni, è presente sul suo sito (aggiornato)!!!!
La nostra chef non ha fatto altro che riprodurre la mia ricetta del cous cous con i peperoni e i pomodori, con impercettibili variazioni, i pomodori confit anzichè sott'olio, (di pomodori secchi si tratta), e omettendo l'agrodolce nei peperoni, per il resto la ricetta è la stessa, ed ha infine unito feta e basilico come nell'altra mia ricetta, tanto piaciuta ad Ainsley Harriott! L'unione delle due ricette è opera sua, d'accordo, ma dire dove le si è lette, non avrebbe macchiato la sua bravura.
Devo dire che vedere una propria ricetta in una trasmissione del Gambero Rosso è un grande onore, ma cara Laura, la prossima volta, se ti serve un consiglio, chiedi pure!

12 ottobre 2009

Homeworks!

Oggi facevo i compiti con Sveva: nomi femminili e nomi maschili.
Esercizio sul libro.
Femminile di dottore? Dottoressa.
Femminile di scrittore? Scrittrice.
Svevina dopo aver risposto, alza gli occhi dal libro e mi dice:" Mamma, lo sai che oggi ho detto alla maestra che sei una scrittrice e scrivi per una casa editrice?".
Il mio cuore ha avuto un sussulto e mi sono venute le lacrime agli occhi.
I sogni a volte si avvicinano e ti guardano negli occhi. E tu non sai che dire!
Auguri! Questo blog ha tre anni (e dieci giorni)!

06 ottobre 2009

Il Backstage della zucca!

Stamattina scrivevo il mio articolo per la rubrica double face, quando un dubbio mi attanaglia: la ricetta, ma si farà esattamente come io l'ho immaginata? La zucca non ce l'ho. Il tempo di andarla a comprare, cucinarla e controllare il procedimento, tanto meno. Telefonare, non se ne parla. In un attimo, prendo le chiavi, la borsa e sono in macchina diretta verso l'osteria. "Ma mi prenderanno per pazza!", mi dico, e ingrano la terza. No! Mi rispondo, mi presento e spiego loro che ho una rubrica di cucina. Senza darmi troppo arie, però!
Sempre più titubante sulla mia sanità mentale, in cinque minuti sono lì. Parcheggio, raggiungo l'osteria a piedi, ed entro, mi rivolgo ad una simpatica ragazza - Stefania - che preparava le ultime cose per apparecchiare i tavoli, e, incredula, proferisco le seguenti parole: "Buongiorno, sono Ivana Salvemini e curo una rubrica di cucina, posso fare due domande al cuoco?". Mi veniva un po' da ridere, ma nessuno si prende sul serio qui, e ho sorriso parecchio!
Conosco il cuoco, Savino Merlino, mi presento, gli spiego la cosa, gli chiedo il permesso di pubblicare la sua ricettina e mi tolgo tutti i dubbi che avevo sul procedimento della stessa.
Ragazzi, avevo azzeccato tutto! Mi era sfuggito solo l'aglio!
In cinque minuti, il cuoco Merlino - mai cognome fu più azzeccato di così! -torna in cucina, era mezzogiorno, ed io mi fermo con Stefania a spiegare per chi scrivo, che ho un blog, ecc. ecc..
E così lei mi spiega che ognuno porta le sue ricette, quelle di famiglia, e che quella della zucca, è una ricetta di sua zia, che lei ha provato a suggerire al cuoco e che ha avuto un successo incredibile fra i clienti del locale. Mi ha salutato con un consiglio: il peperoncino fresco e le olive leccine. Ed io pure le ho dato ragione, le olive nere e un po' di peperoncino fresco, in quella ricetta, ci stanno proprio bene!
Mi sono sentita una reporter d'assalto della zucca, ma mi sono divertita parecchio!
Chissà cosa succederà la prossima volta: ci ho preso parecchio gusto!

La Zucca!

Legghino siore e siori, legghino: è uscito l'articolo della Zucca!!!!
Su Leggere è un gusto!!!!

02 ottobre 2009

La casa in via dei matti

Venne il giorno che cambiammo casa, avevo 9 anni e dovemmo cambiar casa. Lasciammo questa, dove vivo oggi, e ne comprammo un'altra. Qui vicino, perché questa ci era rimasta nel cuore.
Passò pochissimo tempo e avemmo dei nuovi vicini di casa. Strani, molto strani. Vicino alla nostra nuova casa, fu aperto un centro per persone con problemi psichici. E non vi dico l'andirivieni. Le citofonate e le strane conversazioni che ti potevano capitare. Su tutti mi ricordo l'uomo col colbacco. Anche ad agosto, lui era lì col suo colbacco. Si innamorò di mio fratello, ma fu un amore distante e tormentato, visto che mio fratello, etero e tredicenne, non si innamorò mai di lui.
Il tempo passò, e diventata grande, comprai casa con il mio sposo.
Ci trasferimmo in una casetta piccola, ma bellissima, sul mare. E un giorno scoprii che, anche lì, non eravamo soli. Una famiglia di quattro fratelli e la loro vecchia mamma. Uno usciva sempre con una radiolina, le cuffie e la musica a tutto volume. Zoppicava, ma non era zoppo. Aveva scelto di zoppicare. L'altro beveva birra e fumava dalle 4 di mattina, uno cantava. Sempre. E l'ultimo litigava con tutti. Anche con mio figlio di due anni.
Arrivati i bambini, la casa piccola, ma bellissima, si rivelò piccola, ancorché bellissima. E il caso volle che ci comprassimo questa casa. La casa che io e i miei genitori dovemmo lasciare perché non in vendita.
Ora, nei locali alla strada del mio palazzo, c'è un centro. Un centro per persone con problemi psichici.
C'è quello che ogni tanto si arrabbia e arrivano la polizia, l'ambulanza, e se lo portano. Una volta bloccarono la strada, c'erano anche i vigili urbani. Si era arrabbiato con la sua psicologa. Urlava. Mamma, se urlava! E bestemmiava! Tanto!
Ieri ce n'era uno che fissava la saracinesca chiusa e, quando passavi, ti guardava malissimo. Son passata due volte, m'ha fulminata due volte. Anche qui ce n'è uno con le cuffie e la musica a tutto volume. E, come quello, fuma come un turco.
Ci sono gli emarginati e ci sono i giovani normali, di famiglie normali, vestiti normali. Che li vedi e ti chiedi perché vengano qui. Ma tant'è: sono qui.
Mi chiedo se valga la pena, ogni volta, aggiornare la carta d'identità. File, code, marche da bollo.
In fondo basterebbe un indirizzo, uno solo: via dei matti!