Ieri sera sono uscita verso le 19.30 per andare a comprare un po' di arance per i piccoli, che sono sempre a corto di vitamine, e ho scoperto, con grande stupore, che la città era ancora avvolta da una fittissima nebbia.
Per me che sono mediterranea, la nebbia è un fenomeno da film, da telegiornale, e ogni volta che mi ci trovo in mezzo, mi ritrovo a guardare in su come se avessi tre anni. Ieri mi sono stupita del fatto, per esempio, che si muove: la nebbia si sposta. E' come un grande alito, come quando fa freddo ed il respiro diventa vapore, e da piccolo facevi finta di fumare!
Dal fruttivendolo c'erano gli sponsali, delle cipolle fresche e lunghe, e, avendo nel frigo le olive, non ci ho pensato un attimo e ne ho comprato un chilo e mezzo per farne un meraviglioso calzone di cipolle! Data l'ora, confesso che la pasta di pane l'ho comprata dal panificio, e una volta a casa ho pulito la cipolle le ho tagliate e le ho buttate in padella con un filo d'olio extravergine di oliva e le ho fatte stufare per pochissimi minuti con una mela tagliata a metà e un po' di sale.
La mela va eliminata a fine cottura, e serve ad eliminare il più possibile gli umori indigesti della cipolla! Segreto di famiglia!
E' bene aggiungere qualche goccio d'acqua, ma non troppa, perchè la cipolla non deve cuocere molto e l'acqua deve evaporare tutta.
Una volta stufate le cipolle, le ho spolverizzate con abbondante formaggio grattuggiato, io ci metto il parmigiano, ma molti qui ci mettono il pecorino romano, dipende dai gusti, una manciatina di uvetta e tante olive. Spenderei qualche parola sulle olive.
Per il calzone di cipolle le olive DEVONO essere le olive in acqua baresi. E basta.
Si devono ovviamente denocciolare e tagliuzzare grossolanamente.
Ho steso un disco di pasta di pane, che qui, in verità chiamiamo massa, l'ho posizionato in una teglia ben oliata, con olio extravergine ovviamente, e vi ho distribuito uniformemente il composto di cipolle, ho chiuso con un altro disco di pasta di pane, ho sigillato, massaggiato letteralmente con altro olio, con una forchetta ho fatto qualche buco qui e là e ho infornato per 25/30 minuti a 250°, finchè non si dorata in superficie e ben cotta anche sul fondo (giocate con le altezze del forno e vi verrà una favola!).
La nebbia a fine serata era ancora più fitta, e mi sono ricordata di quel che si diceva domenica sera a casa di mia madre sul clima di Bologna, città in cui ha vissuto per qualche anno, ed il rapporto che i suoi capelli, ricci in origine, ma domati sempre con spazzola e phon, avevano instaurato con l'aria della città: "Bologna, Bologna, quando ero a Bologna camminavo con un alone in testa!".
Rangpur Lime Scones
1 settimana fa