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15 gennaio 2008

E' qui la festa?

E alla fine, forse, ce l'abbiamo fatta ad uscirne, a battere quel microscopico bastardo che ci ha avvelenato le viscere, ce le ha intorcinate, direbbero a Roma, offese e malmenate.
Ha fatto piangere il piccolo per una mattinata intera, dal dolore per gli spasmi, ha fatto vomitare tutti e due gli angioletti, e poi ha attaccato pure gli intestini di mamma e papà, in particolare quello di mamma. La diagnosi? Atti vandalici, ecco quello che che ha fatto quel bastardo!
Ma non è tutto.
Sabato era prevista la festa di Sveva, presso l'asilo del quartiere: buffet, e inviti a tutta la classe più gli amici e i parenti.
Orario della festa, ore 17.00.
Ore 7,30, il piccolo si sveglia in preda agli spasmi, e piange, piange, piange. Tutta la mattina.
Gli do' i fermenti lattici.
Niente.
Corro in farmacia per le supposte, torno, gliene metto una, ma niente.
Due ore per fargli prendere l'alginor (una delle cose più orrende che abbia mai assaggiato), e verso le 13,00 un primo, flebile, miglioramento.
Che dici, Nì, annulliamo?
Mah! Se restassi a casa io col piccolo, forse, ce la facciamo.
Preparo il risotto, per noi.
Preparo la torta. Per la festa. 12 uova per il pan di spagna e 4 per la crema. 16 in tutto.
Alle 15,30 Sveva si sveglia.
La faccia dice tutto.
Si sdraia sul divano, piccola piccola, con gli occhi piccoli piccoli, e solo poche parole escono dalla sua boccuccia con un fil di voce: "ho mal di pancia, mi fa male l'orecchio, mi fa male la testa, anche la guancia e non mi sento molto bene".
Le misuro la febbre, 37,5°.
...............
...............
Ci guardiamo in faccia per pochi, interminabili, secondi.
Una sola frase lampeggia ad intermittenza, modello Broadway, nelle nostre teste:
E MMO???!
Per un millesimo di secondo, ignoro volutamente tutte le telefonate che dovrò fare per annullare la festa, e penso, "e se la portassimo lo stes...", ma non posso nemmeno finire di pensarla quella frase, basta guardarla.....
Poi penso a come prospettarle allegramente che la festa, tanto attesa, e tanto rimandata (dal 29 dicembre), non si fa e non si farà.
Ma questa, paradossalmente, è stata la cosa più semplice, poichè la piccola si sentiva così male da non riuscire proprio a immaginare di uscire.
E allora, si comincia!
Prima telefonata: il buffet!
Salve, sono io, non è che per caso....no, abbiamo già preparato tutto....ah, allora portate tutto a casa mia, perchè la festa non si fa più, sa.... i bambini....uh che peccato....
Seconda telefonata: l'animatore: ciao sono io, sai ci sarebbe un problema....signora, ma non si preoccupi, son cose che capitano con i bimbi.... Un vero gentleman.
Alle 16.30 telefono a scuola, spiego la situazione, e quello, che oserei definire incazzato, mi fa: " e lei ora me lo dice?" E che gli dovevo rispondere? "sa, volevo tenerla sulle spine..." un vero genio, mi ha fatto perfino lo sconto del 50%.
E poi non so quante telefonate ho fatto, so solo che avevo davanti a me il telefono di casa, il telefonino, la lista degli invitati, la rubrica telefonica e l'elenco telefonico.... e un bicchiere di vino! Rimasto lì dall'ora di pranzo!
Alla fine dei conti, di alcune persone, avendo dato gli inviti alla maestra, non sapevo il cognome, la residenza, neanche l'esistenza, così preparo un cartello di scuse e vado a scuola ad affiggerlo sulla saracinesca. Chiusa.
E' stata meno dura di quel che pensassi, se non fosse che il giorno dopo, il virus, ha preso pure noi, che ci trascinavamo per casa nauseati, cercando di evitare di guardare quegli orribili vassoi pieni di sandwich, rustici e focaccine.
Bleaw.