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15 marzo 2009

Sabato

Ieri mattina, appena alzata, ho preparato la colazione ai piccoli e mi sono rintanata nel letto, poichè mi mancavano poche pagine (appena 280) per finire il libro, ne volevo leggere un po' prima di portare a spasso i piccoli. Il sole splendeva, di vento non ce n'era.
Questo è successo verso le 8 di mattina.
Poco dopo, verso le 12.30 ho capito che era il caso che preparassi qualcosa da mangiare, e ho lasciato il libro sul comodino a pag. 436. Il libro finisce a pag. 444.
Non so come, ma l'ho fatto!
La verità è che quando un libro mi piace, mi dispiace finirlo, me ne lascio sempre un pezzetto...
Così ho aperto il frigo, ho lavato dei pomodorini ciliegina dolcissimi (finalmente! E' primavera), li ho tagliati in quattro e li ho messi in una pentola a fuoco vivace con aglio e olio. Ho riaperto il frigo e ho preso, nell'ordine: le olive baresi, lo speck, (quale gemellaggio: Bari, Bolzano), un peperone rosso (una metà, perchè era davvero grande) e del basilico (tanto) profumatissimo. Acqua per gli spaghetti. In un'altra padella ho messo a friggere dei peperoni verdi, si lavano, si asciugano, e si fanno cuocere a fuoco basso, in olio extravergine, con un coperchio, altrimenti si rischiano ustioni varie, e tocca chiamare una squadra per pulire la cucina, alla fine basilico freschissimo, e ho messo a bollire 4 uova. Ho riaperto il frigo, ho preso quell'insalatina meravigliosa comprata alla Coldiretti. Ovvero zucchine, carote, cipolla e peperoni tagliati a fiammifero (erano belle spesse), che ho condito con sale, olio e aceto balsamico, e che ho adagiato sulle uova sode tagliate a spicchi. Mentre gli spaghetti cuocevano e il sugo era bello tirato, ho posato lo sguardo su un panino fatto con qualche seme speciale, di cui ignoro l'identità, comprato da mio marito il giorno avanti, da un panificio caratteristico. Il problema è la caratteristica del panificio: fa il pane vecchio. Non so quale procedimento segua, nè quali ingredienti usi, ma il pane comprato a pranzo, è già vecchio nel pomeriggio. Il giorno seguente è di cartone e si sbriciola. Ed io quello ho fatto. L'ho sbriciolato sul sughino, per farne una cremina deliziosa...servirà a qualcosa il pane vecchio?!!!
In più ho letteralmente lanciato sotto il grill due cotolette per i piccoli, che le uova sode le vogliono solo sbucciare, ma da qui ad assaggiarle...
E' vero, abbiamo mangiato, il sugo era buono, ma il gemellaggio non s'ha da ripetere, lo speck copriva troppo i sapori degli altri ingredienti, e metterò il peperone intero, si sentiva poco, l'insalatina era divina, e no, non siamo usciti. Ma dinanzi a questa prospettiva Giuseppe mi ha risposto testualmente "no, mamma, non posso uscire sono troppo impegnato"!

15 febbraio 2009

Il giorno dell'Arancino




E dire che non avevo voglia di cucinare, ma di andare fuori a mangiare da qualche parte, ma vista l'aria di neve, non ho voluto far raffreddare i piccoli, e così siamo rimasti a casa (anche oggi).
Allora sono entrata in cucina e ci è voluto un attimo perché decidessi che oggi era arrivato il giorno. Quale giorno?
Il giorno dell'arancino.
Ma non un arancino così, tanto per fare. Oggi ho deciso di fare l'ARANCINO.
Di quelli che a Palermo mi avrebbero fatto i complimenti.
Allora ho preso il riso vialone nano (circa 250 g) e l'ho cotto, non ho volutamente preparato un risotto perchè avevo già in mente il condimento dell'arancino, e non ho voluto strafare.
Poi ho preso un peperone, l'ho tagliato a dadini e l'ho saltato in padella con poco olio e sale, fino a farlo dorare. Una volta intiepidito, ho messo il riso in una coppa, ho aggiunto i peperoni, una manciata abbondante di parmigiano grattugiato, 3 uova, un po' di speck e della mozzarella tagliata sottile, per non farla filare troppo. In un'altra casa la mozzarella avrebbe dovuto obbligatoriamente filare, ma non in questa.
Poi ho iniziato: mi sono bagnata le mani e ho cominciato a fare una palla da tennis di riso, e ho premuto, premuto bene, e poi con cura, quasi accarezzandolo l'ho impanato, tenendolo sempre in mano e premendo ogni volta, per non farlo rompere e più premevo e più impanavo. Mi sono fermata, l'ho posato e l'ho guardato. Poi l'ho fritto, senza prepararne altri, non volevo fare una fatica inutile.
Ebbene.
Era lui.
L'Arancino.
Perfetto. Dorato. Buonissimo.
Entusiasta ho ricominciato a compattare palle da tennis, a friggerle, e nel frattempo a grattugiare il pane, perchè, nel mio solito caos, il pan grattato non era sufficiente, allora da una parte friggevo, dall'altra grattugiavo il pane a tutta velocità, rimettevo a posto il bimby, e ricominciavo a bagnarmi le mani, a formare gli arancini e a friggere.
Sempre colta dal mio solito entusiasmo di quando mi riesce qualcosa esattamente come avrebbe dovuto, ne ho portato uno ancora caldo a Nicola affinchè assaggiasse, e mentre affannata gli spiegavo " Nì non puoi capire quanto sono contenta. E' tecnicamente perfetto, è venuto esattamente come quello che ho visto fare al Gambero Rosso Channel, tu non sai..." e lui con l'atteggiamento tipico di chi mastica una cosa buona ma bollente, mi ha risposto " ti assicuroohh che lo capiscoohh ... lo capiscooh!".
Buoni. Davvero Buoni!

06 novembre 2007

La camionista

Quando sono tornata a casa dopo aver preso i piccoli da scuola sapevo solo che avevo una fame da lupi, volevo un piatto di pasta dimensione camionista, e avevo voglia di sapori forti. Con in frigo lo speck, l'avevo capito dalle dieci di stamattina che quella sarebbe sata la nostra pappa, oggi!
Così ho messo su l'acqua, non prima di aver infornato l'orata ai piccoli, che, sfilettata dal mio fido pescivendolo, ho marinato per pochi secondi in olio e limone, ricoperto con uno strato di pangrattato bello spesso, condito ancora con un goccio di vinaigrette, e via, in forno, sotto il grill, per 5/7'.
Dicevo dello speck: ho preso una pentola, ci ho versato un filo d'olio, lo speck a striscioline, e ho aperto il frigo per scoprire cosa vi ci si celasse al suo interno! (vi ci si ????!)
Le zucchine presentavano macchie circolari che avrei sottoposto ad un team di micologi, per cui ho glissato sulle zucchine, lasciato perdere i peperoni gialli, e ho aperto il frezeer per scoprire, che si, qualche pisellino primavera ancora c'era. Così ho preso una bella manciata di pisellini, li ho fatti riprendere un po' nell'olio e, non avendo la panna, ci ho messo del latte, che ho subito corretto con un mezzo mestolo di acqua bollente della pasta e ho lasciato cuocere a fuoco moderatamente vivace (mo' si, mo' no) per qualche minuto, dopodichè, per far addensare il sughetto ho aggiunto una spolveratina di farina 00, ma davvero come se stessi salando, proprio un pizzico. A questo punto mi sono allontanata, non ricordo perchè, forse per far mangiare i piccoli e ho lasciato che il sughetto si consumasse un po'. Al momento di buttare la pasta ho esagerato proprio perchè ne volevo un bel piattone, avevo una fame da camionista, l'ho detto, ma......ma....
ma mentre scolavo la pasta aaaahhhhhhhh ... +++@@@@#####]]]][[[#°° ho versato più di mezza pentola fuori dallo scolapasta, e tanti saluti al camionista! Comunque, dopo aver fatto saltare per pochi istanti in padella la pasta con il condimento, ho impiattato, cosparso con una julienne di rucola e scaglie di parmigiano e ho servito a tavola il piatto, Nì l'ha guardato e ha detto:"oggi porzioni da nouvelle cuisine, vedo!".

04 aprile 2007

Pennette ai funghi champignon, speck e pinoli


Sabato sera mentre ero al telefono con Jessica Fletcher, pulivo dei funghi champignon e mentre lei preparava la sua cena per 6 (cosa non ti ha invitata e cucini al telefono con lei??? Vi chiederete voi, ma io avrei qualche problema se mi invitasse visto che lei sta a Frascati e io qui!) Dunque mentre lei spadellava, io ho sfornato ( si fa per dire) questo:
Pennette con funghi champignon, speck e pinoli, facile veloce e buono!
Si fanno cuocere i funghi in un tegame (eviterei l'antiaderente) con poco olio e.v. di oliva e quando sono cotti si aggiunge lo speck e si fa abbrustolire per un po', i pinoli e dopo qualche secondo si spegne. Si condisce con prezzemolino a pioggia, si salta con la pasta al dente e si serve, volendo, con del parmigiano grattugiato.
Mio marito dopo che lo ha assaggiato ha detto:
"Di secondo cosa c'è , cervo?".