Capita che un pomeriggio ti arrivi una telefonata del tutto inaspettata. Si, te lo avevano detto, ma tu, sempre positiva, e comunque distratta, te ne eri dimenticata. E allora sbatti un po' la faccia contro un muro, che, forse, non è duro come avrebbe potuto essere, e rintontita ti alzi. Ti convinci che non è tutto così oscuro come avrebbe potuto essere e cominci la tua missione: rincuorare e dar coraggio. Capita pure, però, che, comunque, si debba far da mangiare, soprattutto a quello sprovveduto che ha deciso, niente meno, di sposarti e fare dei figli con te! E allora, apri il frigo e chiami a raccolta, nell'eco asettica di un frigo pulitissimo, ma di conseguenza vuoto, una zucchina, l'ultima rimasta, un culo di provolone, latte, uova e parmigiano. Un culo pure lui.
Finalmente quel rotolo di pasta sfoglia che avevi comprato perché poteva servire, brilla di luce propria, e parti. Chiami Sveva, che quando può cucinare è la gioia fatta a bambina, e si comincia: la zucchina a rondelle, padella, olio caldo, due spicchi d'aglio e dentro la zucchina. Poi rompi tre uova, aggiungi del latte, il culo di provolone e il culo di parmigiano grattugiati, sale.
Prepari la quiche: srotoli la pasta sfoglia, ci versi dentro l'impasto di uova, latte e formaggi, aggiungi le zucchine un po' brucciacchiate, e il loro olio profumatissimo e verde. La guardi e decidi che decisamente manca qualcosa. Di pancetta o speck, neanche l'odore. E allora un classico: i pinoli tostati. Nella stessa padella delle zucchine, vagamente unta di quell'olio verde e profumato di aglio e zucchine, ci versi una manciata di pinoli e li fai tostare.
Ancora bollenti li spargi sulla quiche, che inforni e fai dorare.
E vai avanti.
Kimchi Soup
5 giorni fa