02 ottobre 2009

La casa in via dei matti

Venne il giorno che cambiammo casa, avevo 9 anni e dovemmo cambiar casa. Lasciammo questa, dove vivo oggi, e ne comprammo un'altra. Qui vicino, perché questa ci era rimasta nel cuore.
Passò pochissimo tempo e avemmo dei nuovi vicini di casa. Strani, molto strani. Vicino alla nostra nuova casa, fu aperto un centro per persone con problemi psichici. E non vi dico l'andirivieni. Le citofonate e le strane conversazioni che ti potevano capitare. Su tutti mi ricordo l'uomo col colbacco. Anche ad agosto, lui era lì col suo colbacco. Si innamorò di mio fratello, ma fu un amore distante e tormentato, visto che mio fratello, etero e tredicenne, non si innamorò mai di lui.
Il tempo passò, e diventata grande, comprai casa con il mio sposo.
Ci trasferimmo in una casetta piccola, ma bellissima, sul mare. E un giorno scoprii che, anche lì, non eravamo soli. Una famiglia di quattro fratelli e la loro vecchia mamma. Uno usciva sempre con una radiolina, le cuffie e la musica a tutto volume. Zoppicava, ma non era zoppo. Aveva scelto di zoppicare. L'altro beveva birra e fumava dalle 4 di mattina, uno cantava. Sempre. E l'ultimo litigava con tutti. Anche con mio figlio di due anni.
Arrivati i bambini, la casa piccola, ma bellissima, si rivelò piccola, ancorché bellissima. E il caso volle che ci comprassimo questa casa. La casa che io e i miei genitori dovemmo lasciare perché non in vendita.
Ora, nei locali alla strada del mio palazzo, c'è un centro. Un centro per persone con problemi psichici.
C'è quello che ogni tanto si arrabbia e arrivano la polizia, l'ambulanza, e se lo portano. Una volta bloccarono la strada, c'erano anche i vigili urbani. Si era arrabbiato con la sua psicologa. Urlava. Mamma, se urlava! E bestemmiava! Tanto!
Ieri ce n'era uno che fissava la saracinesca chiusa e, quando passavi, ti guardava malissimo. Son passata due volte, m'ha fulminata due volte. Anche qui ce n'è uno con le cuffie e la musica a tutto volume. E, come quello, fuma come un turco.
Ci sono gli emarginati e ci sono i giovani normali, di famiglie normali, vestiti normali. Che li vedi e ti chiedi perché vengano qui. Ma tant'è: sono qui.
Mi chiedo se valga la pena, ogni volta, aggiornare la carta d'identità. File, code, marche da bollo.
In fondo basterebbe un indirizzo, uno solo: via dei matti!

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