28 marzo 2008

IPod

E' da qualche giorno che Svevina non ascolta più le sue canzoni a tutto volume.
Ascolta l'IPod.
E canta.
In "inglese"!

20 marzo 2008

Sarà

Sarà che la primavera ora c'è, ora non c'è.
Sarà che ieri c'erano qui una moltitudine di bimbi che ha fatto di questa casa la filiale della ludoteca per numero di giocattoli buttati per terra.
Sarà che per rendere la casa presentabile ho lavorato tutta la mattina, e che per far tornare la casa presentabile ho lavorato tutta la sera.
Sarà che oggi Nì non è venuto a pranzo, e quindi, io ho mangiato poco, ma soprattutto male.
Sarà che c'ho fame.
Sarà....
Ma in forno c'è una pirofila con 400 gr di pasta, mezzo litro di besciamella, cui ho aggiunto due tuorli, non so quanto parmigiano, parecchio speck e , per finire, pan grattato.
Sarà!

13 marzo 2008

Mamma mia!

Forse non tutti sanno che, da quando ho ricominciato a lavorare la mattina, non solo ho riscoperto il piacere di lavorare, ma ho anche capito che, dimagrire, è un obiettivo possibile!
Come? Facile: basta andare a lavorare con mio marito, ovvero A PIEDI! E devo dire che mi piace pure! L'unica concessione è un autobus ogni tanto, al ritorno, quando torno da sola.
Io torno da sola quando si sono fatte le 12,10, di discutere con il giudice ancora non è stato possibile, perchè ci sono circa 50 fascicoli prima dei nostri, e allora abbandono tutto e tutti - mon marit - e corro dai piccoli, IPod alle orecchie a tutto volume!
Va da sè che, questa cosa, un po' stanca, soprattutto se dopo quelle frenetiche tre ore di Tribunale, che, vi assicuro, valgono per sette, nelle quali scrivi cinque, anche dieci, verbali di causa diversi, in aule diverse, in piani diversi, non puoi farti una rilassante passeggiata verso casa, ma, solitamente, o rincorri un autobus, per prendere il quale comunque devi percorrere almeno un km a piedi, oppure decidi che, sì, si può fare, ma i km sono parecchi!
E non è finita, perchè vai a riprendere i piccoli a scuola che, giustamente vogliono un po' sfogarsi, correre, richiedono chili di cioccolata, nel frattempo, con sconforto, non avendo preparato nulla in anticipo, ti interroghi sul come nutrirli nella migliore maniera possibile, sempre compatibilmente con quei quattro piatti che mangiano a giorni alterni, e che, tutti, proprio tutti, escludono le verdure!!!
Per farla breve, dopo tutto ciò, oggi, mi butto sul pesce, che è una delle poche certezze nutrizionali e, per fare onore alla odierna ricorrenza della giornata del masochista, decido di comprare i gamberetti che tanto piacciono all'avvocato - sempre mio marito - per farne una deliziosa tagliatella con zucchine e, per l'appunto, gamberetti.
Io odio gli insetti e non c'è nulla al mondo di più simile agli insetti, dei gamberetti....tutte quelle zampette, la corazza....GLI INTESTINI...bbllleeaawww...che orrore..... Buoni, però! E così, pulisco i gamberetti.
Peeer secoondoooo, inveeceeeee, avevo la polpette, preparate per cena ieri ai bambini, che comprendevano anche carote e zucchine polverizzate per non lasciare tracce, e più che mai, dagli stessi, snobbate. Anzi le schiacciatine: per non friggerle per venti minuti, le schiaccio un po'.
Alle 14,40, dopo aver pulito il pesce ai piccolini, anzi, oserei dire vivisezionato il pesce ai piccolini - "mi raccomando, se punge, sputa, vuol dire che c'è una spina!" - pulito i gamberetti, preparato il primo, mi rivolgo al malcapitato - sempre lui - e gli dico: "per secondo ho riscaldato le schiacciatine, ci sarebbero i pomodori di contorno, ma ancora non li tagliati, nè puliti!"
"C'è un'alternativa, ehm...... vuoi del ketchup?!".
Non contenta, mi sono presentata a tavola con le polpette e le bacchette cinesi dell'Ikea: il malcapitato non dice niente, mi guarda e basta.
A testa bassa non ho potuto fare a meno di confessare: "ho finito le forchette pulite!".

12 marzo 2008

Coincidenze

Oggi, tornando a casa dopo il Tribunale, per la prima volta in vita mia, sono entrata in un tempio della cucina, un negozio per cuochi - o aspiranti tali - nel quale, non so perchè, non avevo mai messo piede in vita mia. Ci sono passata molte volte, ma non ci sono mai entrata. Una sorta di timor reverentialis nei confronti del negoziante, anche perchè l'ho sempre visto vuoto e non ho mai trovato il momento "giusto" per entrarci da sola!!
Oggi per puro caso ho fatto quella strada e per puro caso ci sono passata. Mi dico "Entra!" e nel mio Ipod è partita questa musica. Un giubilo per gli occhi e per le orecchie! La perfetta colonna sonora per un momento in cui mi sono sentita una bambina nel negozio di caramelle!!!!

06 marzo 2008

Pic Nic

Nonostante Peppino pianga da stamattina alle 6,15 per un orrido mal di pancia con febbre, qui
si organizza un pic nic, e allora io porto la mia pizza di cipolle!
Chi viene?

05 marzo 2008

Singhiozzo

Qui i bimbi MI mangiano una volta uno e una volta l'altra.
Uno a pranzo, l'altra a cena.
Sveva ha la febbre.
Un'altra volta.
Tra un mese traslocheremo.
La casa nuova è bellissima.
Ma a lasciare questa, mi si spacca il cuore!
La costruzione - della frase e non della casa - è quello che è.
Non vi lamentate.
Cercherò di non farlo anche io!

28 febbraio 2008

C C C CHANGES

Come molti sapranno, stiamo per cambiare casa, e, cambiando casa, devo adattare la mia cucina, che, da lunga 4,26 m, deve diventare lunga 2,70 + 1,80, etc...
Il mio "top" è in legno di faggio, che, seppur spacciato - e pagato - per legno da barca, che sopporta ogni tipo di aggressione esterna, tutta sta resa non l'ha avuta, e allora stiamo un po' girando per negozi di cucine per vedere e toccare con mano i nuovi top in circolazione.
Oggi ne abbiamo visto uno, piuttosto carino, non è il legno della mia cucina, ma non si può avere tutto dalla vita, costa un occhio, ma non si può avere tutto dalla vita, ma soprattutto, quando l'ho toccato, ed ho sentito quanto fosse freddo, terrorizzata, mi sono in silenzio domandata: " ma la mia massa, come verrà su questo coso freddo freddo?!"

26 febbraio 2008

Nebbie e Cipolle

Ieri sera sono uscita verso le 19.30 per andare a comprare un po' di arance per i piccoli, che sono sempre a corto di vitamine, e ho scoperto, con grande stupore, che la città era ancora avvolta da una fittissima nebbia.
Per me che sono mediterranea, la nebbia è un fenomeno da film, da telegiornale, e ogni volta che mi ci trovo in mezzo, mi ritrovo a guardare in su come se avessi tre anni. Ieri mi sono stupita del fatto, per esempio, che si muove: la nebbia si sposta. E' come un grande alito, come quando fa freddo ed il respiro diventa vapore, e da piccolo facevi finta di fumare!
Dal fruttivendolo c'erano gli sponsali, delle cipolle fresche e lunghe, e, avendo nel frigo le olive, non ci ho pensato un attimo e ne ho comprato un chilo e mezzo per farne un meraviglioso calzone di cipolle! Data l'ora, confesso che la pasta di pane l'ho comprata dal panificio, e una volta a casa ho pulito la cipolle le ho tagliate e le ho buttate in padella con un filo d'olio extravergine di oliva e le ho fatte stufare per pochissimi minuti con una mela tagliata a metà e un po' di sale.
La mela va eliminata a fine cottura, e serve ad eliminare il più possibile gli umori indigesti della cipolla! Segreto di famiglia!
E' bene aggiungere qualche goccio d'acqua, ma non troppa, perchè la cipolla non deve cuocere molto e l'acqua deve evaporare tutta.
Una volta stufate le cipolle, le ho spolverizzate con abbondante formaggio grattuggiato, io ci metto il parmigiano, ma molti qui ci mettono il pecorino romano, dipende dai gusti, una manciatina di uvetta e tante olive. Spenderei qualche parola sulle olive.
Per il calzone di cipolle le olive DEVONO essere le olive in acqua baresi. E basta.
Si devono ovviamente denocciolare e tagliuzzare grossolanamente.
Ho steso un disco di pasta di pane, che qui, in verità chiamiamo massa, l'ho posizionato in una teglia ben oliata, con olio extravergine ovviamente, e vi ho distribuito uniformemente il composto di cipolle, ho chiuso con un altro disco di pasta di pane, ho sigillato, massaggiato letteralmente con altro olio, con una forchetta ho fatto qualche buco qui e là e ho infornato per 25/30 minuti a 250°, finchè non si dorata in superficie e ben cotta anche sul fondo (giocate con le altezze del forno e vi verrà una favola!).
La nebbia a fine serata era ancora più fitta, e mi sono ricordata di quel che si diceva domenica sera a casa di mia madre sul clima di Bologna, città in cui ha vissuto per qualche anno, ed il rapporto che i suoi capelli, ricci in origine, ma domati sempre con spazzola e phon, avevano instaurato con l'aria della città: "Bologna, Bologna, quando ero a Bologna camminavo con un alone in testa!".

23 febbraio 2008

You make my day award!

Quasi in contemporanea con la cerimonia degli Oscar, ecco i miei premi:
huevoblanco: mi piace leggerli, considerazioni acute e ricette gustose...e mi diverte il fatto che presto abiteremo ad un isolato di distanza, e giuro che non ci conoscevamo prima di leggerci!!
cavoletto: fonte di ispirazione e foto bellissime!
chocolat et caetera: una maga del cioccolato!
La tartine gourmande: ricette fenomenali e foto da premio!
Tra le nuove letture, inserisco anche Il gatto goloso: ottime ricette, se ne sente quasi il profumo, e Adrenalina, blog variegato, come quello di molte mamme, con torte davvero invitanti!

Lessico famigliare - parte terza -

In questa casa non bisogna mai fidarsi delle risposte di Peppino!
Se senti un rumore strano che non sai qualificare, alla domanda "Giuseppe che hai fatto?" si possono avere molte risposte, più o meno evasive, dalle quali, invece, si capisce parecchio!
Per esempio la risposta più frequente è un secchissimo "niente!", che sottintende "ma cosa ti salta in mente, sarà stata la signora di sopra!", che, al contrario, nasconde qualche marachella di piccola/media grandezza!
Le cose cambiano se la risposta alla medesima domanda diventa un velocissimo "nienteniente!", dove il tentativo di rafforzare la propria tesi, raddoppiando la risposta, evidenzia una marachella di media/grande entità!
Più grave, invece, la cosiddetta scusatio non petita, ovvero, quando meno te lo aspetti ti senti dire "io non ho fatto cadere il succo sul divano, mamma, io non l'ho fatto cadere, mammina, davvero!": Faccia d'Angelo, in confronto, era un pivello! Ca va sans dire: colpa manifesta!
La tenerezza, invece, mi spacca il cuore, quando, dopo aver fatto cadere qualcosa, mi guarda rassicurante e dice "mammina, non l'ho fatto apposta, non volevo, pulisco io, pulisco io", sollevandomi, secondo lui, dal noioso rito del pulire casa dopo la passata degli Unni!

19 febbraio 2008

Compleanno da urlo!

Ritorno dopo una sinusite/otite dei piccolini, che, domani, forse, tornano a scuola!
La vita di questi ultimi giorni può essere così sintetizzata: periodo a.Z. e periodo d.Z, ovvero avanti Zimox e dopo Zimox!
Non c'è niente da ridere, il periodo avanti Zimox è stato terribile, per loro soprattutto, che tutti e due nella stessa notte hanno avuto un mal d'orecchio da urlo. Nel senso letterale della parola! E lo possono confermare in molti nel condominio!!
Tutto ciò è avvenuto la notte tra l'11 e il 12, cioè il giorno del mio "compelanno", come dice Peppino mio!
Il giorno dopo, avverto la pediatra, mia amatissima detentrice del Verbo, unica conoscitrice della Verità Assoluta, che mi prescrive 10 giorni di zimox, 5 ml tre volte al giorno.
Ritiro 100 euro dal momento che il giorno prima, il lunibron lo avevo pagato 24 euro, e di scatole ce ne volevano almeno due, e corro in farmacia, dove scopro piacevolmente che di scatole ne devo prendere tre, ma che costano solo 3 euro l'una!! Una buona nortizia ogni tanto!
Al ritorno, ritrovo Svevina ancora in preda al mal d'orecchio, e non esito a somministrarle la prima dose del famigerato prodotto. Ma a poco a poco si insinua un tarlo, un dubbio, qualcosa....fatti due rapidi calcoli, la terza dose della giornata sarebbe stata prevista per LE QUATTRO DI NOTTE!!!!
Ciò che mi terrorizzava non era certo la sveglia, ma l'affrontare due piccoli nel cuore della notte per dargli una cosa disgustosa, di quelle cose che quando hai tre anni e mezzo o cinque, guardi la tua mamma, assonnata e un po' spettinata e ti verrebbe da chiederle: " ma tu, da me, che cavolo vuoi ora, ma non vedi che è buio, è notte e persino io, che ho 3/5 anni, avverto il bisogno di dormire, nonostante tutti i miei sforzi e studi scientifici per evitare che ciò accada?? Ma non hai un CUORE!".
Ma tu, forte del detto popolare "il medico pietoso fa la ferita infetta", vai avanti per la tua strada e fai quel che devi fare!
Dopo uno studio accuratissimo, armata di orologio e calendario, riesco, spostando di mezz'ora alla volta la somministrazione, a portare il tutto alle rispettabilissime sette e mezzo di mattina!
Posto che nessuna casa farmaceutica mi paga o mi regala niente, posso dire che tutto ciò è nato da un maledettissimo bagnetto - senza shampoo, altrimenti probabilmente li avrei dovuti ricoverare - di 2, e sottolineo 2, minuti di orologio:
giuro che non li lavo più fino a luglio!!
Gli anni che ho compiuto?
35!

12 febbraio 2008

Bill Granger's Molten Chocolate Puddings

Se avete voglia di dichiarare il vostro amore a qualcuno è arrivato il momento di farlo.
Ed io vi dirò come!
Prendete:
50 g di burro
50 g di cioccolato fondente
1 uovo intero ed un tuorlo
1 cucchiaio e mezzo di zucchero semolato
1 cucchiaino di farina.
Riscaldate il forno a 220° e imburrate due pirofile da forno da 250 ml e cospargetele di cacao. Ma potete fare anche come ho fatto io, ovvero usare una teglia da muffin e i pirottini di carta, ne vengono di più e più piccoli, ma sempre meravigliosamente buoni.
Sciogliete a bagnomaria il burro e il cioccolato, nel frattempo montate le uova e lo zucchero con delle fruste elettriche, o, per i più fortunati con il Kitchenaid (capito Ali?!), fino a quando saranno meravigliosamente gonfie e chiare (e tu sai di che parlo, vero Ali?!). Una volta intiepidito il composto di burro e cioccolato, aggiungetelo all'impasto di uova e zucchero e mescolate delicatamente. Aggiungete la farina setacciata, mescolate delicatamente, versate nelle pirofile o nella teglia da muffin e infornate per 10 minuti.
Serviteli caldi con della creme fraiche, o della panna semimontata, o anche solo con dello zucchero a velo.
Ora godetene!
E dichiaratevi!
Ah... e dite tutti in coro "Grazie Bill!"
A proposito, ieri era il mio compleanno e l'ho festeggiato con queste piccole bontà!

04 febbraio 2008

Lessico famigliare - parte seconda -

Giuseppe, quante volte ti devo dire che non si mettono le dita nel naso?!
Ma c'è la cacchiiinaa!
Allora usa il fazzoletto!
Ma è croccante!
......

28 gennaio 2008

Una scatenata...bambina

Ieri mattina, la piccola, dopo aver visto per la 104ma volta il film "una scatenata dozzina", mi ha posto questa precisa domanda:
"Mamma, ma che cosa è la vasectomia?". Solitamente fornisco risposte credibili e mai lontane dal vero - quindi niente cavoli o cicogne - ma ieri non sapevo proprio cosa inventarmi e ho fatto finta di non sentire.

Torta.....Boh?!

La ricetta c'è, è chiara e semplicissima. Il problema è che le varianti sono infinite, soprattutto se a deciderle sono Sveva e Giuseppe!
La ricetta originale di nonna Michelina, la nonna di mio marito, della classica torta allo yogurth, prevede:
1 vasetto di yogurth (gusto a piacere) da usare poi come misurino
3 uova intere
3 vasetti di zucchero
3 vasetti di farina
1 vasetto di olio di semi
1 pan degli angeli
La ricetta è questa, ma bisogna vedere poi che succede!!!
Come sarebbe a dire?!
Fatela con due monelli 'sta torta, e poi mi dite come viene!!
L'altro giorno, piccoli a casa, cosa si fa? Ma una torta, è ovvio! Escluse quelle al cioccolato - causa problemi intestinali di Peppino - la scelta è ricaduta subito su quella allo yogurth.
Dopo un summit davanti al frigo, i piccoli d'accordo cominciano ad urlare "FRAGOLA FRAGOLA!", e il gusto della torta è scelto.
Gli procuro una coppa per cominciare a pasticciare la torta, e i due, armati da me di cucchiai e cucchiaini, versano il benedetto vasetto nella benedetta coppa e mentre io cerco i vari ingredienti e mi occupo anche di altre pentole sul fuoco, Peppe, mi fa "maaammaaa mi dai uno yogurth alla bananaaa?", il sospetto è immediato, e allora chiedo "per farne cosa?!" e il lestofant,e con la faccia da angioletto, velocemente mi risponde "per mangiarlo, per mangiarlo" dando forza alle sue parole con la ripetizione tipica del mentitore di professione, qual è!
Mi fido e gli do lo yogurth, non faccio in tempo a girarmi che lo yogurth viene scaraventato nella coppa. Seguono diaboliche risate...
Che fare?
Raddopiare le dosi?
No! Nì non ama le torte, mentre io si, e i piccoli non possono esagerare, allora corro ai ripari e, ferma, ordino ai cuochi: "bambini: mangiate lo yogurth!!" Qualche cucchiaino in meno più tardi, decido: un uovo, e mezzo vasetto di olio in meno!
Fatto. Ragazzi, la torta è venuta uno spettacolo!! I bimbi correvano per casa urlando "papà, papà assaggia la torta, senti come è soffice!!!"
Stamattina, l'abbiamo rifatta, ora è in forno e vi dico solo che i vasetti di yogurth sul tavolo erano tre....speriamo bene!!

25 gennaio 2008

Pane, pane con patate al rosmarino, pane all'uvetta, pane alle mandorle...


Domenica, dopo aver fatto la lasagna bianca ai funghi per noi, e quella rossa per i piccoli, ho fatto il pane. Il più buono è sicuramente stato quello con le patate al rosmarino.
Avevo voglia di fare il pane alle patate, e così stavo per mettere a bollire tristemente una patata, quando, mi sono guardata negli occhi, a voi non capita mai di guardarvi negli occhi? e mi sono detta: "ma che tristezza, facciamola morì come si deve 'sta patata!", e allora l'ho tagliata a tocchetti e l'ho fatta allegramente saltare in padella con olio extravergine di oliva, sale grosso e aghi di rosmarino profumatissimo, pochissima acqua e ho cotto con il coperchio per pochi minuti. Una volta morbida e felice, l'ho schiacciata con la forchetta e l'ho aggiunta alla pasta di pane, che avevo preparato e che stavo per mettere a lievitare. Ho impastato con altra farina, anche un po' gastemando perchè la patata era bollente - e come poteva non esserlo - e l'ho messo a lievitare un paio d'ore.
Gli altri panini li ho conditi con uvetta ammorbidita in poca acqua, e - che ci volete fa', è il mood del momento - con farina di mandorle tostata.

La ricetta base è quella di Linda Collister e prevede:
700 g di farina forte per pane
425 ml di acqua tiepida
15 g di lievito fresco
un cucchiaino e mezzo di sale
Si scioglie il lievito in poca acqua tiepida e si versa al centro della farina disposta a fontana, si aggiunge il sale, possibilmente lontano dal lievito, e si impasta, si impasta, si impasta........per almeno dieci minuti: olio di gomito ragazze!
Poi si pone in una ciotola coperta con pellicola e si fa lievitare in un posto caldo e al riparo da correnti per almeno un'ora, un'ora e mezzo, più freddo fa e più deve lievitare. Passata "un'orata", si schiaccia un po' l'impasto per distribuire l'aria, si forma una bella pagnottella, o tanti panini e si fa lievitare ancora fino a che avrà, o avranno, raddoppiato il suo volume un'altra volta. Nel frattempo si riscalda il forno a 220 ° e si cuoce per 35 minuti, fino a quando non sarà bello dorato.
Bon appetit!

24 gennaio 2008

Help! 2

Una non dorme di giorno e l'altro non dorme di notte!
Per la febbre.
E piange.
Per il mal di pancia.
Il giorno successivo, cioè oggi, ognuno fa come gli pare e non so cosa succederà stanotte.
Per l'appunto: HELP!
E tutti i pensieri - solo miei, sia ben inteso - sul terzo figlio, magicamente svaniscono!

Spaghetti con zucchine, uvetta e crumble di mandorle


Peppe ha la febbre a 39°, e questa è una delle ricette più buone mai fatte in questa casa.
In una pentola fate prendere un po' di calore ad uno spicchio d'aglio e qualche cucchiaio di olio extravergine di oliva, aggiungetevi le zucchine tagliate alla julienne con l'apposito attrezzino, il sale ed una bella manciata di uvetta. Non lesinate sulle zucchine!
Fate cuocere gli spaghetti, quando questi sono al dente e le zucchine sono fatte, ma non proprio sfatte, saltate il tutto in padella.
In un padellino antiaderente, nel frattempo avrete fatto tostare per pochi istanti della farina di mandorle, giusto il tempo di farla diventare dorata e croccante.
Impiattate gli spaghetti e condite con la farina di mandorle tostata, quasi fosse parmigiano e servite immediatamente.
Sono meravigliosi e facilissimi, come meraviglioso sarà il profumo delle mandorle tostate che aleggerà in casa vostra, e mentre, sognanti, immaginerete di stare sotto un patio, alle Eolie, all'ombra di un pergolato con grappoli di uva cascanti e ibiscus e bunganville, un cane e un gatto addormentati al sole, ascoltando "parole di burro" di Carmen Consoli, al sole di un pomeriggio d'agosto, con i capelli ancora bagnati e il sale che vi brucia la pelle, e il senso di fame feroce che assale dopo una giornata al mare.......sarete ferocemente interrotti, come da un disco rotto che salta, da una cinquenne disgustata che quasi imprecando vi dice: "ma che è questa puzza!?"