29 giugno 2009

Il bucatino e la revolucion!

Io mi sono avvicinata alla politica intorno ai 15 anni. Più o meno a quella età ho cominciato a sentire un senso di partecipazione misto alla rabbia tipica dell'età. Un sentimento che si avvicinava al senso di giustizia, erano gli anni d'oro di Craxi e del socialismo, di quel socialismo. La mia ammirazione era tutta per gli eroi del popolo, leggevo siddharta e sognavo Che Guevara. La rivoluzione era una parola lontana, ma affascinante. Un po' esotica, ma tanto romantica, perchè, nel caso, Gladio permettendo, la rivoluzione l'avessimo fatta veramente, io l'avrei vissuta con il pane e le rose, con il cuore che batteva forte al fianco del mio amato, con il sole in faccia e la speranza nel cuore. Sogni, ben lontani dalla realtà.
La rivoluzione non s'è fatta.
Ma oggi mi è venuta in mente mentre pensavo a cosa fare da mangiare, in verità volevo fare la rivoluzione già da ieri, ma poi siamo stati invitati a pranzo e la rivoluzione l'ho rimandata, anche questa volta.
In casa nostra, la rivoluzione non si faceva mai, non che fossimo particolarmente ligi e bacchettoni, anzi, ma quella rivoluzione praticamente mai.
In primis, il bucatino!
Ammettiamolo, il bucatino è una pasta vastasa. Lo è perchè per mangiarlo devi fare i salti mortali per non sporcarti, si arrotola male intorno alla forchetta, ed io non ho mai tollerato gli adulti che tagliano la pasta o si accompagnano con il cucchiaio per mangiarla (a parte il mio adorato nonno).
I bucatini la mia mamma li faceva con i fagiolini, ma ricordo di essermi lamentata più di una volta per la vastasaggine del bucatino stesso.
Oggi però, la pasta vastasa mi piace di più.
E nonostante l'origano, che non ho omesso, l'ho voluta preparare, tra i brividi di orrore di Svevina e la curiosità di Peppino, che in fondo assaggia un po' di più della mia vastasella, e anche se poi non mangia, almeno ha avuto il coraggio e la cortesia di assaggiare quel che ho preparato, magari poi lo sputa, ti guarda male, ma lo fa con cognizione di causa!!

28 giugno 2009

Space Invaders?!!



Qualche mattina fa io e Nì siamo andati insieme (e da soli!!) alla Feltrinelli, e dopo un cappuccino freddo ed un the, freddo pure lui, ci siamo ritrovati a guardare degli adesivi enormi per decorare le pareti di casa. Per Svevina, c'erano solo fiori psichedelici, e quelli abbiamo preso, ma per Giuseppe abbiamo trovato degli alieni spassosissimi.
Appena rientrati io e i piccoli abbiamo cominciato a tappezzare prima le pareti della stanza di Svevina, con il piccolo che sbraitava, perchè dovevamo trasferirci nella sua. Una volta finita la cameretta della piccolina, ci siamo dedicati agli alieni.
Gli adesivi, in origine, erano stati presi per decorare le pareti bianche delle stanze, tralasciando quella rosa di Sveva e quella azzurra di Peppino...ma non c'è stato verso! Peppino ha deciso che gli alieni dovevano atterrare tutti, ma proprio tutti sulla sua parete azzurra, in barba alle altre, che bianche erano, e bianche dovevano rimanere!!
Gli adesivi sono rimovibili, e allora dopo, un po', ho cercato di metterne qualcuno sulle pareti bianche, creando anche simpatiche gag!!! Ma tutto è stato inutile, ogni volta che lo space ranger entrava e se ne accorgeva cominciava a urlarmene di di tutti i colori!! E proprio perchè gli adesivi sono rimovibili, i piccoli hanno passato il pomeriggio a staccarli e riattaccarli dappertutto, anche sulle pareti bianche!!! Ora qualcuno è sul letto di Giuseppe, e lo guarda dormire, ed uno è proprio qui, nello studio, che mi guarda soddisfatto!

16 giugno 2009

Tu, tatoo?

Lo sapete, è arrivata l'estate, si va in piscina, bla bla bla, bla bla bla.
Piscina, corpi scoperti.
Chi più, chi meno in forma, donne e uomini che aspettano un anno per scoprirsi e chi vorrebbe nascondersi, ma tant'è, l'estate è qui, fa caldo, ci si spoglia.
Se ci si ferma un momento al bar ad aspettare un caffè e ci si guarda intorno, le riflessioni possibili sono infinite.
Sono anni, ormai, che la moda dei tatuaggi dilaga. Si è passati da innocenti e poco visibili delfini e farfalle, a totem di ogni genere, forma e dimensione.
Qualche anno fa c'è stata la moda dei "tribali" così li chiamano, nessuno sa che cosa ci sia scritto, ma fa figo! Poco prima, quella delle scritte in giapponese, ed anche lì, chissà le baggianate buttate su bicipiti oliati.
Ma ora c'è una moda che non può passare sotto silenzio.
Il geco.
Avete capito bene, c'è gente che si è fatta tatuare indelebilmente un geco sulla spalla o su un polpaccio.
MA COME SI FAAA!!!???
Per un momento ti verrebbe da urlare "attento! hai un geco sulla spalla!!". Ma che senso ha, mi chiedo.
Se vale tutto allora perchè non un ragno orrendo, una zanzara, una mosca? Una pantegana?
In effetti la zanzara spiaccicata non è male come idea, ma mai come un bel topo morto.
E se proprio fate i difficili, una bella blatta non ve la toglie nessuno!!
Vuoi mettere le mazzate che si rimediano? "non ti muovere!! hai uno scarafaggio sulla spalla!" "NOOOO..... è un tatuagg...." SBAAAMMMM!!!
OOPSS!!!

10 giugno 2009

Splash! Una sirena (ah!) a Poggiofranco!

La primavera è arrivata, e dopo quindici giorni, è passata.
Ora è arrivata l'estate, non ancora torrida, ma è qui, e noi abbiamo inaugurato una stagione in piscina, decisi, quest'anno, a snobbare i lidi baresi.
Ieri, primo giorno, focaccia e gelato, e al ritorno, alle 8 di sera, poichè non si sapeva chi fosse il più distrutto, se la mamma o i figli, panino col prosciutto e mozzarella e banana.
Oggi, invece, ho osato l'inimmaginabile!
La pasta al forno con le polpette!
Monoporzione!
Con forchettine di plastica e tovaglioli al seguito!
Dopo due ore di tuffi, qualsiasi cosa sarebbe stata commestibile, ma i piccoli mi sembravano sinceri. Di sicuro, erano affamati, e si sono gustati il loro pranzetto con gli occhi semichiusi un po' dal sole accecante delle due e mezza, un po' dalle due ore di piscina, seguite, dopo un'interminabile ora e dieci minuti di attesa, da altre due ore di tuffi e immersioni.
Inutile dire che in quell'oretta la domanda "mamma, è passata un'ora???" mi sarà stata posta 50 volte, e non esagero!!
Domani pausa, primo per non incrementare il debito pubblico, ma soprattutto, quello privato, e poi perchè sono tutta intasata, mi sembra di avere un acquario nelle orecchie, dormo dal lato sbagliato per cercare di sturarle, mi sento la gola congestionata, e tiro su col naso. Sarà che prima di asciugarmi i capelli e cambiarmi il costume bagnato, aspetto di aver completamente asciugato e cambiato i due piccolini.
Il problema, poi, è il cloro: mi porto addosso questa puzza nauseabonda di varichina, nonostante la doccia e lo shampoo. E i capelli? Oggi sono riuscita a tamponare la situazione con una specie di piega autodafè, piuttosto rapida, ma efficace, ieri, invece, sembravo una specie di porcospino isterico, non tanto per il carattere, ma per la brutta piega, è il caso di dirlo, che, i miei poveri capelli, avevano preso!

29 maggio 2009

E' primavera: svestiamoci e usciamo!

Quei pochi che hanno la pazienza di leggermi si saranno accorti del diradarsi dei post.
Una ragione c'è, e non è l'abbandono del blog.
Anzi, di post da scrivere ce ne sarebbero tutti i giorni, ma il tempo per scriverli non riesco a trovarlo!!
Da quando è arrivata la primavera, come ogni anno del resto, ci svegliamo dal nostro letargo e usciamo. Andiamo per parchi e ludoteche, gelaterie e case di amichetti, che di inverno ci guardiamo bene dal frequentare, pena l'areosol notturno di Peppino!!
E così qui gli inverni sono lunghi da passare, ma quando passano, passano, e noi usciamo, respiriamo, corriamo e ci arrampichiamo ovunque possiamo. Facciamo gitarelle cittadine in autobus elettrici e lentissimi, ma tanto rilassanti. Diamo da mangiare alla papere del parco, e non importa che nel sandwich ci sia lo speck, perchè quelle si mangiano proprio tutto, e non fa niente che si mangi un po' frettolosamente, 'chè di tempo per cucinare non ce n'è! Si fanno i compiti e si esce, liberi, e cullati dall'aria tiepida o friccicarella, dipende dal maestrale, si prende la macchina, si canta a squarciagola, e si va.
E voi dovrete avere più pazienza, che male non vi fa!!!

20 maggio 2009

Menu turistico

Oggi per pranzo, avendo i piccoli a casa per due ragioni, uno è malato, l'altra disertrice di gite in masserie con la scuola, ho avuto più tempo del solito per cucinare. E allora, oltre alle polpette per i bambini, al sugo e al forno, e al riso con i piselli per me, di cui sono ghiotta ma che non mangio da anni perché piace solo a me, ho cucinato una cosa per la quale mio marito fosse veramente contento, che fosse esattamente come piace a lui, con tutti gli ingredienti che piacciono a lui.
Peperoni, capperi olive e tonno, con molto basilico.
Ci ho condito la pasta, anche se avrei optato per il riso, ma non era abbastanza...
L'effetto fa molto osteria a menu fisso, ma non era male!
E non mi sono trasformata in una geisha!!
Quando cucino queste cose non faccio che pensare alle sue arterie e mi sento in colpa, ma se gli faccio il merluzzo lesso, non mi rivolge la parola!! E, se me la rivolge, non ha esattamente parole di incoraggiamento per la cuoca (ma questo è per me???? e la maionese dov'è???).
Concludo sottolineando che la mia preoccupazione per le sue arterie è solo preventiva!! Ormai, il "ragazzo", ha una certa età!!

12 aprile 2009

Pasqua Buona!

Auguro a tutti una buona Pasqua, ma soprattutto una Pasqua buona: non partecipate alla strage degli innocenti!!
Lasciate stare gli agnellini e le caprette!!!

09 aprile 2009

La minestrina

Sono due sere che Svevina mi chiede di mangiare la "minestrina".
Per me è come una specie di miracolo, la prova che Dio esiste, che c'è una luce alla fine del tunnel!
Chi ha avuto la pazienza di leggere queste mie cronache sa che, le verdure, stanno ai miei figli, come il bianco al nero, come il bene al male, di più: come la democrazia a Berlusconi, un ossimoro, un nonsense.
Qualcosa si è sbloccato due giorni fa, quando ho comprato un minestrone fresco alla coldiretti, minestrone che lei non ha potuto neanche vedere, perchè siamo tornati a casa che aveva la febbre e si è messa a dormire. Pur potendo, però, io mi son guardata bene dal conservarlo perchè volevo evitare che un conato di vomito legato al virus che girava per casa e che ha risparmiato, per ora, solo il pater familias e la primogenita, fosse legato per sempre al minestrone, e quindi posasse per sempre la parola fine su di esso!
E così, la sera, parlando del più e del meno le dico che avevamo mangiato un minestrone davvero buonissimo, io ed il papà, e lei, contrariamente alla smorfia di disgusto che mi aspettavo, placida mi fa: "Mamma, io il minestrone non lo voglio, però, se tu mi facessi la minestrina che mi facevi quando ero più piccola, la mangerei, sai quella di piselli carote e patate (e zucchine, ma lei non lo sa!)". Incredula le dico "ciccina mia, io la minestrina te la faccio, ma senza piselli: uno perchè non ne ho, due perchè i piselli, per quanto tu ti sforzi, non ti piacciono proprio e la minestrina non te la sei mangiata più proprio per quello!!!".
E così son due sere che qui si fa la minestrina, la Ciccina ne mangia pochi cucchiai, ma meglio di niente!
E allora che s'è fatto oggi!!?
Oggi, giorno di festa a scuola per le vacanze pasquali si è andati tutti e tre al parco, ma con i nostri tempi, così si è arrivati lì alle 12, ci si è comprati la focaccia e s'è fatto un bel pic nic!!! E non si possono mangiare mica solo minestrine! Un po' di sane schifezze ci rendono un po' più leggeri e felici, di tanto in tanto!!
Alla minestrina ci pensiamo domani!

01 aprile 2009

Pasta alla (A)norma

Di norma, la Norma, è un piatto piuttosto pesante.
Non bisogna certo porsi problemi dietetici, non è un piatto eccezionalmente calorico, ma di certo non è dietetico.
Oggi, nei miei quarti di luna un po' tenebrosi, non avevo gana di fare un granché, in frigo una melanzana bella grossa. E basta. Poco tempo per fare qualsiasi cosa: sono rientrata con Giuseppe e Nì all'una, e all'una e quindici qualcuno doveva andare a prendere la piccolina. Si decide per Nicola, ma il piccolo non ci sta e la maggioranza (due su tre e un astenutA) decide che, a prendere Sveva, ci devo andare io.
E allora?
AI piccoli il pollo si fa espresso, ma per noi? Questa norma? Proprio nel momento in cui mi ero ricordata di avere, niente meno, che la ricotta marzotica?
Che faccio?
Il tempo di tagliare a tocchetti la melanzana (Oh! Ma era grossa!!) e si fa l'1.05.
L'olio è caldo, ci butto dentro le melanzane e l'aglio e realizzo in meno di un attimo che quel fuoco va spento. Che mai gli abitanti della casa, a casa rimasti, avrebbero potuto badarci. E allora?
In meno di dieci secondi decido che di norma non se ne parla, ma di simil-norma, forse...aggiungendo un pelato sciuè sciuè, avrei potuto lasciare il fuoco acceso e cercare di non mangiare alle 3.15.
Ma non si può fare, a meno di non versare un litro d'acqua nella pentola e mangiare l'immangiabile!
Allora aggiungo un po' di pelato, giro, spengo e volo via.
Al mio ritorno cerco di recuperare il recuperabile. E così: fuoco vivace, cucchiaio di legno, e una veglia attentissima all'aspetto del pomodoro. Doveva diventare lucido ed invitante, pochissima acqua di cottura della pasta ogni tanto, olio extravergine extra, e tanta speranza! Speranza di portare a tavola un piatto che mi riconciliasse un po' con me stessa, visto che oggi non andavo molto d'accordo con me!
Alla fine il piatto è riuscito abbastanza bene, considerati i presupposti e le prospettive possibili!
Ho fatto pace con me stessa, ed ora ho persino preparato la massa per i panzerotti, che mi appresto a preparare da qui a mezz'ora!

20 marzo 2009

Alla ricerca del Peperone perduto

Tempo fa, a casa di mia cognata, mangiai un piatto di riso al forno con i peperoni. Il piatto, molto dietetico, (mia cognata ci tiene alla forma un po' più di me!!) mi piacque molto, pur non essendo condito quasi per niente. Colsi in quel piatto un potenziale che dovevo assolutamente sviluppare. E ogni tanto ci provo, e mi invento il mio riso ai peperoni.
Qualche settimana fa, ne provai uno che prevedeva anche delle melanzane (l'ispirazione in quel caso fu doppia: il riso di Titti, mia cognata, e il riso mangiato all'Ikea, giorni addietro, e per niente male!!!).
Servito a tavola come fosse il piatto dell'anno, l'entusiasmo del mio commensale non era pari al mio, che, incredulo, bofonchiò: " e tu hai aspettato me per farmi mangiare 'sta cosa???".
Vabbè, capita!
Oggi avevo dei peperoni, li ho guardati e ci ho messo tre secondi a capire che ci avrei riprovato. Che sarei tornata alla ricerca di quel piatto.
Primo passo: non è un risotto. Quindi il riso va cotto a parte, e poi unito ai peperoni belli e fatti!
Allora, la prima volta che ci ho provato ho semplicemente saltato i peperoni in padella, e dopo aver unito il riso cotto, ho saltato il tutto per qualche minuto, ma mancava qualcosa.
Poi ci ho provato con le melanzane, ma, come sappiamo, senza troppo entusiasmo!
E allora? E allora ho fatto i miei peperoni. Quelli in agrodolce, con tanto pan grattato, una punta di aceto balsamico, un cucchiaino di zucchero, olive e basilico. Se la base deve essere moooolto buona, devo fare i peperoni moooolto buoni!
E così ho fatto, ho unito poi il riso, ho saltato il tutto per farlo ben insaporire, ho assagiato e ho constatato che "la punta di aceto balsamico", pungeva! Si sentiva, eccome! Non mi sono fermata dinanzi alle mie esitazioni sul connubio riso/aceto, perchè so che, i cinesi e i giapponesi, condiscono il loro riso bianco con aceto. Di riso, ma sempre aceto è! E allora mi sono lanciata...ooh se non si prova, non si arriva mai!
Ho riassaggiato, non era male, ma avevo paura dell'impatto sul mio pubblico inflessibile (sempre lui!)
Allora ci metto poco a prendere una pirofila, mettervi sul fondo olio e pan grattato, distribuirvi sopra il riso con i peperoni, coprire con altro pan grattato, un filo d'olio, e infornare sotto il grill caldissimo.
Assaggio. Mi piace, ma resto dubbiosa. Non oso neanche immaginare cosa mi dirà Nicola all'assaggio. Preoccupata di lasciarlo digiuno, nientemeno, preparo un sugo velocissimo, per avere un'alternativa da proporgli (che donna!!).
Mentre, tornato a casa, è alle prese con l'ultima follia della PS3, attorniato da fans sfegatati di 6 e 4 anni, passo alla prova assaggio e gli ficco letteralmente in bocca un cucchiaio del riso al forno con i peperoni. Appena raccolto il boccone, mi fa un verso che non riesco a decifrare per via della bocca piena, qualcosa tipo "ohhboo!!". Titubante gli chiedo "ma ti piace?" e lui, ancora masticando, entusiasta, mi fa "siiii!!".
Sono ventuno anni che io e quest'uomo stiamo insieme, e ancora non ho capito bene che cosa mangia, e che cosa no!
Sarà grave?
Ah!! E stasera? Pasta al sugo!

18 marzo 2009

Il tempo delle mele!

Per via della conversione bio, ormai, per fare la spesa, attraverso la città da un capo all'altro: arance biodinamiche, (la spremuta gode di ottima reputazione qui da noi), le patate e le carote, ma le mele, no! Le mele, ogni volta che le compro, sono costretta a fare torte, strudel e crostate per non buttarle, poi, si va a cenare a casa dei cuginetti, ed è tutto un susseguirsi di "mamma, io voglio un pezzone di mela!". Vai dalla nonna e mele intere per merenda. Il giorno dopo compro di nuovo le mele, entuasiasta gliele propongo, e per tutta risposta un no, grande come una casa! Quasi mi sento ridicola per aver pensato di farcela!
Lo stesso le banane, ti fanno la faccia dei poveracci perchè non ci sono le banane in casa (perchè nessuno le mangia) e poi, quando le ricompro, non faccio altro che mangiare banane...perchè nessuno se le mangia!

16 marzo 2009

IPod

L'Ipod mi ha conquistato dal primo ascolto.
Prima di provarlo, mi chiedevo quale fosse la differenza con il vecchio walkman, pure avendo un mac a casa e godendo delle meraviglie di ITunes sin dagli albori.
Eppure non me lo spiegavo.
Nicola, il primo proprietario di IPod in famiglia, mi diceva di provarlo, sosteneva che mi avrebbe conquistato, ma io, chissà perchè, prima di provarlo, ne ho fatto passare di tempo. Certo è che, da quando l'ho provato, non glielo ho più restituito, tanto da costringerlo a comprarsene un altro!
La meraviglia della sorpresa ogni volta che inizia un pezzo, i sorrisini per strada, come se un amante mi sussurrasse qualcosa in un orecchio in gran segreto, guizzi della memoria, inaspettati scatti nella marcia, o rallentamenti in assoluta armonia con la musica. L'allegria impagabile di una passeggiata sotto il sole, in una primavera mai tanto sospirata.
Emozioni non tanto difficili da spiegare, a meno che non ti succeda quello che è successo a me questa mattina.
I bimbi a scuola in (quasi) perfetto orario, il sole alto nel cielo, una temperatura meravigliosa, cammino spavalda diretta in tribunale.
Parte "the Passenger" cantanta da Siouxsie And The Banshees, e già mi sento meravigliosamente bene, ma quando, a 100 metri dal tribunale parte "Don't Leave Me This Way" cantata dai Communards, il falsetto di Jimmy Sommerville, incalza, sale, mi coinvolge sempre più, ma ormai sono sulle scale dell'androne del Palazzo di Giustizia e non posso più andare avanti, devo spegnere, non ce la faccio, ma devo spegnere. Ho dovuto usare tutto il mio autocontrollo per non partire in un acuto in falsetto sulla cima delle scale dinanzi a decine di persone, spegnere l'IPod e fare finta di niente, è stata una prova di forza di volontà, il rimpianto più grande, però, la cosa che non riesco a perdonarmi e che mi rinfaccerò per tutta la vita, è quella di aver lasciato a casa il boa di struzzo fucsia!

15 marzo 2009

Sabato

Ieri mattina, appena alzata, ho preparato la colazione ai piccoli e mi sono rintanata nel letto, poichè mi mancavano poche pagine (appena 280) per finire il libro, ne volevo leggere un po' prima di portare a spasso i piccoli. Il sole splendeva, di vento non ce n'era.
Questo è successo verso le 8 di mattina.
Poco dopo, verso le 12.30 ho capito che era il caso che preparassi qualcosa da mangiare, e ho lasciato il libro sul comodino a pag. 436. Il libro finisce a pag. 444.
Non so come, ma l'ho fatto!
La verità è che quando un libro mi piace, mi dispiace finirlo, me ne lascio sempre un pezzetto...
Così ho aperto il frigo, ho lavato dei pomodorini ciliegina dolcissimi (finalmente! E' primavera), li ho tagliati in quattro e li ho messi in una pentola a fuoco vivace con aglio e olio. Ho riaperto il frigo e ho preso, nell'ordine: le olive baresi, lo speck, (quale gemellaggio: Bari, Bolzano), un peperone rosso (una metà, perchè era davvero grande) e del basilico (tanto) profumatissimo. Acqua per gli spaghetti. In un'altra padella ho messo a friggere dei peperoni verdi, si lavano, si asciugano, e si fanno cuocere a fuoco basso, in olio extravergine, con un coperchio, altrimenti si rischiano ustioni varie, e tocca chiamare una squadra per pulire la cucina, alla fine basilico freschissimo, e ho messo a bollire 4 uova. Ho riaperto il frigo, ho preso quell'insalatina meravigliosa comprata alla Coldiretti. Ovvero zucchine, carote, cipolla e peperoni tagliati a fiammifero (erano belle spesse), che ho condito con sale, olio e aceto balsamico, e che ho adagiato sulle uova sode tagliate a spicchi. Mentre gli spaghetti cuocevano e il sugo era bello tirato, ho posato lo sguardo su un panino fatto con qualche seme speciale, di cui ignoro l'identità, comprato da mio marito il giorno avanti, da un panificio caratteristico. Il problema è la caratteristica del panificio: fa il pane vecchio. Non so quale procedimento segua, nè quali ingredienti usi, ma il pane comprato a pranzo, è già vecchio nel pomeriggio. Il giorno seguente è di cartone e si sbriciola. Ed io quello ho fatto. L'ho sbriciolato sul sughino, per farne una cremina deliziosa...servirà a qualcosa il pane vecchio?!!!
In più ho letteralmente lanciato sotto il grill due cotolette per i piccoli, che le uova sode le vogliono solo sbucciare, ma da qui ad assaggiarle...
E' vero, abbiamo mangiato, il sugo era buono, ma il gemellaggio non s'ha da ripetere, lo speck copriva troppo i sapori degli altri ingredienti, e metterò il peperone intero, si sentiva poco, l'insalatina era divina, e no, non siamo usciti. Ma dinanzi a questa prospettiva Giuseppe mi ha risposto testualmente "no, mamma, non posso uscire sono troppo impegnato"!

13 marzo 2009

Menu a la carte!

Mio marito mi ha chiesto una cosa fresca per pranzo, allora sono uscita sono andata dal fruttivendolo e ho fatto un bel rifornimento di verdurine, pomodori, pomodorini, da mangiare in insalatone varie, poi sono tornata e ho scoperto che mia madre mi aveva portato già belli e fatti una pizza di carne e i peperoni gratinati...ora come glielo dico???

12 marzo 2009

Non ce l'ho fatta!

Ho traslocato.
Ho cambiato casa.
Ho cambiato scuola, quartiere e amici di scuola dei piccoli.
Abitudini, orari.
Prima camminavo sempre a piedi, ora vivo in macchina.
Ho dovuto ricostruirmi "la strada della spesa".
Cercare il nuovo macellaio (trovato), il nuovo pescivendolo (è rimasto il vecchio!), il nuovo supermercato (non pervenuto), la nuova salumeria (quella l'ho trovata) e tutto il resto.
Ma, a cambiare pure il blog, non ce l'ho fatta.
Me lo riprendo!
Con tutte le cose che c'erano e ora non ci sono più e non so più rimettere. E anche se scrivo ogni giorno ai vari maghi della rete, non sono capace di seguire i loro consigli, perchè parlano una lingua che io non capisco!
Contenta mi riprendo il mio vecchio blog, che sarà pure il "modello baracca", cioè quello senza optionals sensazionali, ma è il mio, e mi piace così!

06 marzo 2009

Finalmente!!!

Finalmente le foto!
Le foto che per mesi non ho potuto pubblicare, ma nessuno sapeva perchè!
Poi ho pregato Nì di aiutarmi e lui, che è il mio Steve Jobs personale, ha fatto 'o miracolo!!!
Cominciamo....
Pasta con i broccoli biologici e olive nere baresi.

L'arancino

La zuppa di fagioli tabacchino

Le bruschette

I biscotti dell'inappetenza

Ci sono periodi, in cui i miei figli (come la maggior parte dei bambini sotto i 10 anni, credo) non mangiano.
E non importa quello che tu cucini, non importa come, puoi passare ore a cucinare, o scongelare bastoncini di pesce, la risposta è la stessa: NO!
Il fatto che io poi abbia velleità culinarie, è solo un non sense, o, peggio, un'aggravante!
Detto questo, negli ultimi giorni, Peppino ha deciso che il cibo non fosse una cosa seria, e ha deliberatamente deciso di ignorarlo. Come questo poi, possa prescindere dal dare a lui l'energia necessaria per ridurre in pezzi me e questa casa, beh, questo lo sa solo lui. E sua sorella Sveva, la sua complice!
Bene, poichè, inoltre, questi periodi sono ciclici, e si ripetono nel tempo, ho cercato una contromossa, che non fosse l'esaurimento nervoso e l'uso di psicofarmaci (per me) e una caricata di mazzate (a lui)!
Non ha mangiato niente? Ho cucinato e ho sporcato tutta la cucina per niente? La devo pulire lo stesso, ma niente? Non importa! Sfido l'esaurimento psicofisico e faccio i biscotti.
Farina biologica, burro biologico, uova biologiche: bomba biologica!
Li faccio in pochissimo tempo, la tecnica è sicura e provata: impastatrice, 20 secondi e la pasta frolla è fatta, poi si prende un foglio di carta forno, vi si stende la pasta frolla (un'impastata a mano non si nega mai!), si prende una rotellina per la pasta e si formano dei rombi, li si allontana quel poco che basta l'uno dall'altro, si prende la carta forno e si inforna. Durata dell'operazione: circa 4 minuti! Forse meno!
Le dosi sono quelle insostituibili del Talismano della Felicità, la pasta frolla migliore fra quelle da me provate!
Le proporzioni sono queste:
1 tuorlo
100 g di farina
50 g di burro
50 g di zucchero
buccia di limone
un pizzico di sale
Per i biscotti io moltiplico il tutto per quattro, e faccio i biscotti spessi almeno un centimetro: più spessi li trovo molto più buoni!
Risultato: "mammaaaaa quando sono pronti i biscottiiiiii????".
Una volta sfornati, poi, prende il piatto, se lo mette davanti e mangia.
Fiuuuuu!!!!!

15 febbraio 2009

Il giorno dell'Arancino




E dire che non avevo voglia di cucinare, ma di andare fuori a mangiare da qualche parte, ma vista l'aria di neve, non ho voluto far raffreddare i piccoli, e così siamo rimasti a casa (anche oggi).
Allora sono entrata in cucina e ci è voluto un attimo perché decidessi che oggi era arrivato il giorno. Quale giorno?
Il giorno dell'arancino.
Ma non un arancino così, tanto per fare. Oggi ho deciso di fare l'ARANCINO.
Di quelli che a Palermo mi avrebbero fatto i complimenti.
Allora ho preso il riso vialone nano (circa 250 g) e l'ho cotto, non ho volutamente preparato un risotto perchè avevo già in mente il condimento dell'arancino, e non ho voluto strafare.
Poi ho preso un peperone, l'ho tagliato a dadini e l'ho saltato in padella con poco olio e sale, fino a farlo dorare. Una volta intiepidito, ho messo il riso in una coppa, ho aggiunto i peperoni, una manciata abbondante di parmigiano grattugiato, 3 uova, un po' di speck e della mozzarella tagliata sottile, per non farla filare troppo. In un'altra casa la mozzarella avrebbe dovuto obbligatoriamente filare, ma non in questa.
Poi ho iniziato: mi sono bagnata le mani e ho cominciato a fare una palla da tennis di riso, e ho premuto, premuto bene, e poi con cura, quasi accarezzandolo l'ho impanato, tenendolo sempre in mano e premendo ogni volta, per non farlo rompere e più premevo e più impanavo. Mi sono fermata, l'ho posato e l'ho guardato. Poi l'ho fritto, senza prepararne altri, non volevo fare una fatica inutile.
Ebbene.
Era lui.
L'Arancino.
Perfetto. Dorato. Buonissimo.
Entusiasta ho ricominciato a compattare palle da tennis, a friggerle, e nel frattempo a grattugiare il pane, perchè, nel mio solito caos, il pan grattato non era sufficiente, allora da una parte friggevo, dall'altra grattugiavo il pane a tutta velocità, rimettevo a posto il bimby, e ricominciavo a bagnarmi le mani, a formare gli arancini e a friggere.
Sempre colta dal mio solito entusiasmo di quando mi riesce qualcosa esattamente come avrebbe dovuto, ne ho portato uno ancora caldo a Nicola affinchè assaggiasse, e mentre affannata gli spiegavo " Nì non puoi capire quanto sono contenta. E' tecnicamente perfetto, è venuto esattamente come quello che ho visto fare al Gambero Rosso Channel, tu non sai..." e lui con l'atteggiamento tipico di chi mastica una cosa buona ma bollente, mi ha risposto " ti assicuroohh che lo capiscoohh ... lo capiscooh!".
Buoni. Davvero Buoni!

07 febbraio 2009

La pizza promessa!

Oggi è sabato e alla piccola proprio non va giù l'idea dell'obbligo scolastico, soprattutto pensando al fatto che il piccolino gode del sabato "fascista" (l'unica cosa fascista ammessa in questa casa!) e lo passa e in pigiama a giocare alla playstation con il padre!
E allora, per convincerla, si fanno le promesse! O di regalini o di golosità. E oggi di golosità trattasi!
La mia piccola adora la pizza di carne e quindi, dal momento che, ultimamente è un po' troppo pallidina, è quello che le farò.
La massa già cresce da un'ora, ho comprato tutto l'occorrente, e tra poco sarà pronta.
La pizza di carne io la faccio così:
300 g di carne tritata
4 cucchiai di parmigiano
cipolla
sale
70 g circa di formaggio morbido tipo caciotta
e a scelta, o qualche cucchiaio di besciamella fatta in casa, o della ricotta, per rendere morbido l'impasto e legarlo meglio.
La ricetta della massa è quella solita.
SI fa rosolare la carne tritata in olio extravergine d'oliva e cipolla, la si tira con un mezzo bicchiere di vino di buona qualità, e un volta cotta, a fuoco spento si aggiungono il parmigiano la besciamella o la ricotta, un paio di cucchiai, non troppa, la caciotta, meglio se grattugiata con una grattugia a fori larghi, così si scioglierà completamente e renderà il composto più morbido e gustoso.
Si stende la pasta piuttosto sottile, mezzo centimetro anche meno di spessore, si riempie del composto, appena intiepidito, e la si copre con un altro disco di pasta. Qualche buco con i rebbi della forchetta sulla superficie oliata e si inforna a 220° per una mezz'oretta ed è pronta!
Siccome qui si cucina, ma ogni menu ha al massimo due estimatori, gli altri si rifiutano anche solo di assaggiare, per Giuseppe farò, quindi, la pizza rustica, a base di ricotta, prosciutto cotto e mozzarella, ma ve ne parlerò domani!

04 febbraio 2009

Mazzancolle con crumble mediterraneo

Oggi sono andata dal mio pescivendolo preferito e ho trovato della splendide mazzancolle, e subito le ho comprate!
Tornata a casa ho preso del pan grattato, limone, olio e prezzemolo, ne ho fatto un crumble e ci ho immerso le mazzacolle completamente pulite ed eviscerate.
Pirofila, olio e grill per pochissimi minuti!
ottime!